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Palazzo Venezia, visite gratuite alla Sala delle Fatiche di Ercole

Data: 27/05/17

Orario

Sabato 27 maggio 2017

Visite gratuite dalle ore 10.00 alle 18.00 ogni 30 minuti.

Non necessita prenotazione.

Si formeranno i gruppi direttamente in biglietteria (via del Plebiscito 118) secondo l’ordine di arrivo.

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N.B. Qualora, oltre alla visita gratuita alla Sala delle Fatiche di Ercole, si volesse visitare anche il museo, in questo caso il biglietto d'ingresso sarà quello consueto (€ 5,00 intero; € 2,50 ridotto).

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via del Plebiscito, 118
Zona: Rione Pigna (Torre Argentina) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Visita gratuita

Contatti

Telefono: + 39 06 69994388 - 06 69994283
Fax: .

Descrizione

Apertura gratuito al pubblico della Sala delle Fatiche di Ercole a Palazzo Venezia in occasione del completamento dei lavori di restauro.

La Sala delle Fatiche di Ercole si trova al piano nobile di Palazzo Venezia, nell’appartamento del fondatore dell’edificio, il cardinale veneziano Pietro Barbo, poi divenuto papa Paolo II (1464-1471). Essa era ufficialmente destinata alla custodia dei paramenti sacri del pontefice e perciò talora anche detta Sala dei Paramenti.

Il fregio a fresco che ne decora la parte alta raffigura in trompe-l’œil una loggia a dodici arcate, quattro con fontane e amorini, le otto restanti con fatiche dell’eroe. Ecco dunque Ercole e il leone Nemeo, Ercole e Anteo, Ercole e i buoi di Gerione, Ercole e Gerione, Ercole e il drago Ladone, Ercole e la cerva di Cerinea, Ercole e gli uccelli di Stinfalo ed infine Ercole e il centauro Nesso.

La matrice culturale dell’autore, ancora anonimo, va ricondotta all’Italia del nord, forse nell’ambito di Andrea Mantegna.

Già in passato le decorazioni erano state oggetto di restauro, fra l’altro nella seconda metà del XIX secolo, nel 1928 e infine nel 1970. Tenendo presente questa complessa vicenda conservativa, il nuovo intervento ha dapprima rimosso il fisiologico deposito di sporco, le vecchie vernici superficiali – nel frattempo ingiallite – e le estese ridipinture dei fondi azzurri delle scene raffigurate entro la finta loggia, per poi passare al reintegro delle lacune, laddove naturalmente necessario e possibile.

I lavori hanno determinato il recupero dell’equilibrio cromatico d’insieme, in precedenza gravemente compromesso; quel che più conta, hanno restituito l’idea del finto loggiato aperto, una delle idee-base del progetto decorativo d’origine, di evidente derivazione albertiana.

Data di ultima verifica: 23/05/17 16:57
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