060608


Educare alle mostre, educare alla città - L'uso creativo delle case di bambola

Data: 07/11/18

Orario

7 novembre 2018 ore 16.00

La data dell' appuntamento potrebbe subire variazioni, si prega di controllare il sito nei giorni precedenti la visita.

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Piazza di Sant'Egidio, 1/b
Zona: Rione Trastevere (Gianicolo) (Roma centro)
Il Museo è accessibile ai disabili da Piazza Sant'Egidio, 1. Telefonare allo 06 5897123 per avvertire il personale.

Informazioni

info al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)

Modalità di partecipazione: Prenotazione obbligatoria

Contatti

Descrizione

Incontro sul tema "L'uso creativo delle case di bambola"
A cura di Martina Antonelli e Antonella Sbrilli ​

#educaRoma

Gaston Bachelard nella sua Poetica dello spazio sosteneva che la casa “è il nostro angolo di mondo, è, come è stato spesso ripetuto, il nostro primo universo […] uno spazio primario per sognare ad occhi aperti che unisce memoria e immaginazione.” Essa è per ciascuno di noi un luogo sicuro in cui sono custoditi i nostri ricordi più intimi. È forse questo il motivo per cui sempre più artisti hanno deciso di utilizzare la casa come mezzo privilegiato d’espressione. In questa occasione verranno indagati i lavori di svariati artisti contemporanei, con esperienze differenti alle spalle, i quali dalla metà degli anni Settanta del ‘900 ad oggi hanno evocato nelle proprie installazioni la sagoma della casa di bambola. Queste esperienze contemporanee verranno messe in relazione con la storia e lo sviluppo delle prime dollhouses, nate nel nord Europa tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Non esiste una definizione che abbracci il significato di casa di bambola poiché si tratta di un’espressione utilizzata sia per descrivere quell’oggetto proprio dell’età infantile, il giocattolo, sia per alludere al modellino più propriamente da collezione. Nelle prime case di bambola la funzione ludica era subordinata all’intento educativo che esse rivestivano. L’accezione ricreativa che noi oggi attribuiamo a questo oggetto si andò diffondendo solamente in seguito alla rivoluzione industriale e alla nascita delle industrie specializzate nella produzione del giocattolo.

Martina Antonelli: storica dell’arte, si è laureata a marzo presso l’Università La Sapienza di Roma con la professoressa Antonella Sbrilli. Ha approfondito i suoi studi nel campo dell’arte contemporanea discutendo una tesi dal titolo L’uso creativo della “casa-di-bambola”: un percorso dal Seicento al contemporaneo. Durante il suo percorso di studi ha anche effettuato uno stage presso il Palazzo del Quirinale.

Antonella Sbrilli: insegna Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma, cura la rubrica di giochi con i lettori del settimanale “Alfabeta2” e gestisce il blog diconodioggi.it.
Ha ideato e co-curato le mostre Ah che rebus! Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia (Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, 2010-11) e Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea (Roma, Macro, 2016). 
 

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