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Diario di una casalinga disperata

Data: da 04/01/19 a 20/01/19

Orario

Dal 4 al 20 gennaio 2019
lunedì, mercoledì, domenica 20.00
ven ore 18.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Nazionale, 183
Zona: Rione Castro Pretorio (Porta Pia) (Roma centro)
Temporaneamente chiuso

Informazioni

Biglietto: € 7,00

Contatti

Descrizione

Liberamente ispirato al best seller Diary of a Mad Housewife
di Sue Kaufman
Translated and performed by the permission of Russel & Volkening Inc
 
Con Carla Ferraro e Mauro Santopietro
 
Elementi scenici Paolo Orlandelli
Supervisione ai costumi Metella Raboni
Aiuto regia Alice Guidi
 
Regia e adattamento Ferdinando Ceriani

Quante sono le mogli che cercano di assomigliare a quelle fotografie dei rotocalchi con la donna di casa che si sveglia al mattino, fresca e felice, prepara la colazione alla famiglia, scarica la sua nidiata davanti alla scuola per precipitarsi, di nuovo, a casa a passare, piena di passione, la nuova lucidatrice sull'immacolato pavimento della cucina? Milioni, forse, ma ben poche sono le donne che in quel modello possono e vogliono riconoscersi.
Tra queste la Bettina Balser di questa storia. Quarant'anni dopo la sua prima apparizione (il romanzo usci per la prima volta negli USA nel 1967), la sua voce rimane sorprendentemente aggressiva e ben più feroce, profonda, ironica e politicamente incorrect delle Desperate Housewifes o dei Diari di Bridget Jones di oggi.
 
Sue Kaufmann ha disegnato un personaggio femminile che è diventato subito icona di un’epoca e di un movimento, quello femminista, che allora faceva i suoi primi passi e che oggi si è forse perso nelle maglie intricate del conformismo. Il successo planetario di questo “diario” ha dato vita a un genere letterario, le mad housewife novels, e diventato un film diretto da Fred Perry, pluripremiato dalla critica, e servito da spunto per saggi e studi sociali e antropologici sul rapporto uomo – donna nel XX secolo, ma soprattutto ha saputo raccogliere le insoddisfazioni, le nevrosi, le contraddizioni, le vitalità “disperate” della donna moderna divisa, talvolta dilaniata, oggi come allora, tra il ruolo affibbiatole dagli uomini di “angelo del focolare” e il desiderio di vivere con pienezza e indipendenza la propria vita.

In una messinscena che dà ampio spazio alla fantasia e al grottesco, Bettina Balser, Tina per gli amici, interpretata dall'attrice napoletana Carla Ferraro, torna a parlarci di sé, delle sue nevrosi e del suo rapporto con gli uomini, il marito, l’amante, lo psicologo, tutte facce di un unico corpo (e infatti rappresentati dallo stesso attore, Mauro Santopietro, in una girandola di virtuosismi): quello del maschio secolare che, da sempre, tenta di relegare la donna in un ruolo di secondo piano, sempre pronta, però, a soddisfare i suoi desideri sessuali: “Ehi, Tina... che ne diresti di una bella rotolatina nel fieno?”

La parola mad che abbiamo tradotto con disperata può significare, in inglese, anche arrabbiata e pazza. In questa edizione teatrale (la prima per l’Italia) ci siamo serviti anche di questi due significati per creare il personaggio di Tina Balser, convinti che, oggi, le figlie di quella generazione, anche se non sono più casalinghe disperate, possono riconoscersi ancora in questa donna che, a modo suo, si ribella all'immagine di “moglie perfetta” che la società in cui vive gli impone preferendo essere una bad wife anziché una mad wife.

Data di ultima verifica: 31/12/18 10:25
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