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Larry Fink è una delle leggende della fotografia americana, figura maggiore di quella scena che investe da più di cinquant’anni, con la stessa passione e lo stesso impegno e con dei risultati sempre sorprendenti.

Alla domanda su cosa l’avesse spinto verso la fotografia risponde spesso che l’alternativa sarebbero state la delinquenza e la prigione. Fuori dagli schemi, anticonformista nel modo di porsi e nel modo di fotografare, ribelle, Larry Fink è rimasto, dall’epoca in cui fotografava i suoi coetanei beatnik.

Altrettanto sensibile al fascino delle star di Hollywood che a quello delle «principesse» che vivono nelle campagne di Hellertown, Larry Fink, da «umanista ironico» come si auto definisce, instancabilmente fotografa le cose del mondo, la politica-show, le serate mondane, la società civile in rivolta, il lavoro, l’energia delle città, l’abbandono e la serenità in famiglia, i momenti d’intimità.

La mostra e il libro The Polarities, a cura di Laura Serani, propongono una selezione d’immagini realizzate da Larry Fink negli ultimi cinque anni, spaziando attraverso l’insieme dei soggetti « vicini e lontani » che ha trattato. Un viaggio attraverso i suoi lavori più recenti articolato in quattro sezioni: In Politics, Countryside stories, In town, At home.

Il ritratto della società americana che Fink disegna dalla fine degli anni Cinquanta , continua.The Polarities  racconta l’ America di oggi, i cambiamenti radicali tra gli anni di Obama e l’arrivo di Trump, la società-spettacolo, the show must go on, e la frattura persistente città-campagne le cui immagini ricordano quelle della Farm Security Administration*, il grande progetto di indagine sul territorio americano realizzato tra il 1935 e il 1943. Frammenti preziosi di un’immensa retrospettiva e di un libro attualmente in preparazione.

Nota Biografica
Oltre a lavorare come fotografo professionista da più di cinquantacinque anni, Larry Fink ha realizzato varie esposizioni personali come al MoMa di New York e al Whitney Museum of Modern Art e in Europa presso il Musée de l'Elysee di Losanna, in Svizzera e il Musée de la Photographie di Charleroi in Belgio.

Nel 2015, Fink è stato insignito dell’Infinity Award for Art de l'International Photography Center (ICP). Ha inoltre ricevuto due Guggenheim Fellowship e due National Endowment for Art. Ha insegnato per oltre cinquantadue anni presso l'Università  di Yale, la Cooper Union, e  infine presso il Collegio Bard, dove è professore onorario.

Ha lavorato anche come fotografo per numerose riviste, tra cui The New Yorker e Vanity Fair.

Tra  i suoi libri più recenti, Fink On Warhol: New York Photographs of the 1960s, ritratti rari di Andy Warhol e dei  suoi amici della Factory, su fondo di scene di strada e del clima politico degli anni Sessanta a New York, pubblicato  nella  primavera  2017  da Damiani  e The Polarities, selezione di lavori degli ultimi cinque anni, pubblicato dall'Artiere nel iugno  2017.