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"NATURÆ - Il viaggio è accoglienza, l’accoglienza è un viaggio" di P. Falini, R. Azzini, C. Daniele, A. Iannotta

Data: da 19/01/17 a 29/01/17

Orario

Dal 19 al 29 gennaio 2017
Lun-dom ore 15.00-20.00

Inaugurazione: giovedì 19 gennaio alle ore 18.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via dei Portoghesi, 2-6
Zona: Rione Campo Marzio (P.Spagna-P.Popolo-Pincio) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Telefono: 06 8880771
Sito web: www.ipsar.org

Descrizione

La mostra affronta il rapporto tra la natura sempre in divenire e lo spirito dell’uomo che vi cerca un ruolo per sè. Nel cartiglio al centro
dell’installazione, dove varie essenze erbacee crescono indifferenti all’agire umano, c’è la frase d’esordio di Josè Saramago nel discorso di assegnazione del premio Nobel: “L’uomo più saggio che io abbia mai conosciuto non era in grado di leggere e di scrivere”, riferendosi a suo nonno.

Tutto ciò che esiste può essere visto come un viaggio, con un suo punto di partenza ed un punto di arrivo: sia che si tratti del percorso intimo che porta l’individuo alla sua maturazione, sia che si tratti del cammino che conduce l’espoloratore verso un luogo sconosciuto. Ci sono viaggi emozionali che ci aprono all’amicizia dell’altro ed itinerari intellettuali, come quelli che tentiamo di fare al di fuori del
nostro io, quando accogliamo chi è diverso da noi. Si può viaggiare stando fermi e ci si può fermare per accogliere chi ha tanto viaggiato, si può partire insieme o da soli, cercando in ogni spostamento qualcosa di sconosciuto.

Perciò le opere di Paola Falini, di Ricciarda Azzini, le fotografie di Carmelo Daniele, le poesie di Alessandra Iannotta si offrono allo spettatore come testimonianze di un viaggio che tutti facciamo quotidianamente verso l’altro e l’altrove.

Il percorso di ricerca di Paola Falini è iniziato studiando la natura ed assemblando “Superfici” materiche che tenevano assieme stucco, colore e cortecce d’albero, poi è proseguito con le “Corrosioni” in corpo, che hanno raffigurato la contrastata vita interiore di una donna del nostro tempo, per giungere in quest’occasione, allo studio del volto umano che in sè riassume tutto il mistero, lo sgomento e la
curiosità che proviamo verso il nuovo che ci attende.

Ricciarda Azzini in quest’evento, espone la sua personale ricerca sull’utilizzo dei simboli, riferimenti astrali per i viaggiatori di ogni genere, che raffigurano quell’immutabile ordine nel cosmo, che ci tenta e ci rassicura al tempo stesso.

Carmelo Daniele, per questa mostra, ha fotografato volti e situazioni, casuali e scomposte, non per quello che sognano di essere, ma per come sono: il divano macchiato di caffè, il figlio che non è il primo della classe.

Alessandra Iannotta, infine declamando i suoi particolarissimi versi, testimonia un percorso fatto di emozioni femminili: sia fragili che fortissime, tutte comprese all’interno dell’infallibile magistero della natura.

Pittori, poeti, fotografi, con le loro differenti discipline, hanno rappresentato aspettative differenti ed i diversi esiti del viaggio, perché come diceva Marcel Proust “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”.

Data di ultima verifica: 13/01/17 09:28
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