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Il museo (è) possibile. Storie di collezionismi, recuperi e restauri a Castel Sant’Angelo

Data: da 30/11/21 a 27/02/22

Orario

Dal 30 novembre 2021 a 30 gennaio 2022. Prorogato al 27 febbraio 2022
Chiuso il lunedì

Per gli orari vedi > Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Lungotevere Castello, 50
Zona: Rione Borgo (Castel Sant'Angelo) (Roma centro)

Informazioni

Mostra inclusa nell'ingresso del museo.
Intero  € 12,00 
Ridotto Cittadini UE 18-25 anni € 2,00 
Ridotto con Roma Pass € 6,00 
Gratuito minori di 18 anni

Prenotazione ingressi tramite > Gebart
L’ingresso senza precedente prenotazione è consentito nei limiti della disponibilità della fascia oraria di riferimento Diritto di prevendita di € 1.
La prenotazione non garantisce l’accesso prioritario al museo.
Prenotazione telefonica 06 32810
  – attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.00


> Agevolazioni
> Tutti i servizi

Modalità di partecipazione: Prenotazione consigliata

Contatti

Descrizione

In attesa di riallestire le opere delle collezioni del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (istituito nel 1925) nelle sale ad esse destinate originariamente, si è deciso quindi di realizzare un allestimento temporaneo, che le proponga al pubblico secondo una nuova ottica espositiva e che ne faccia comprendere la straordinaria varietà.
La mostra si propone di valorizzare e conferire nuova luce a opere poco conosciute, nonostante il loro indiscutibile pregio, celate all’attenzione che meritano e sottratte alla visione perché in gran parte conservate nei depositi del Castello.
Molti dei pezzi esposti non sono collegati alla storia di Castel Sant’Angelo che all’epoca dell’istituzione del Museo si era trovato per lo più privo di mobilio ornamentale e di quadreria, considerate anche le diverse funzioni che vi si svolsero in precedenza, come quella di carcere e caserma. La collezione di dipinti e arredi che oggi ammiriamo è frutto della sintesi di due distinte donazioni, quella del collezionista e mercante d’arte romano Mario Menotti del 1916 e quella della famiglia fiorentina Contini Bonacossi del 1928, favorite dalla volontà del generale Mariano Borgatti, allora direttore del Castello, al quale va ascritto il merito (oltre quello di aver pianificato, programmato e realizzato una significativa campagna di restauro estesa a gran parte del monumento) di averlo voluto trasformare in contenitore di contenuti storici e artistici.

A cura di Mariastella Margozzi, Laura Salerno e Michele Occhioni,

Data di ultima verifica: 31/01/22 10:17
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