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Generazione '30 - Opere di Benaglia, Calabria, Marzilli, Piccolo, Roselli, Sanguigni e Tardia

Data: da 26/05/17 a 17/06/17

Orario

Dal 26 maggio al 17 giugno 2017
Lun-sab ore 10.30-13.00 / 15.30-19.30
Chiusa domenica

Inaugurazione: venerdì 26 maggio dalle ore 17.00 alle 20.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via Macedonia, 12
Zona: Quartiere Appio Latino (Roma sud)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Telefono: 06 7802620
Sito web: www.edarcom.it

Descrizione

Collettiva dedicata al lavoro di sette artisti nati negli anni ’30. Le opere selezionate, tutte provenienti dalla collezione della galleria, ben rappresentano gli spunti e gli sviluppi cui ciascun artista, nella tipicità della propria provenienza geografica e formazione culturale, ha saputo legare un linguaggio pittorico di riconoscibile qualità tecnica ed espressiva.

Dario Micacchi considerava che “La partenza lirica di Benaglia (Roma 1938) è sempre giuocando e canterellando come un fanciullo ma che si fa forte, come pittore e incisore, di tutte le trasgressioni che al fanciullosono permesse e perdonate”.
Floriano De Santi osservava che “Il movimento della tavolozza di Calabria (Tripoli 1937), nei suoi vari periodi, è lento, tellurico, ha bisogno d’inventare ed esaurire, nel susseguirsi delle sue vere e proprie fasi epocali una frenesia sottintesa ma palpata in tutti i suoi aspetti immaginosi”.
Carlo Fabrizio Carli sosteneva che “Ci si trova, comunque, in presenza di tele dalla denunciata matericità: sul supporto preparato a gesso, Marzilli (Roma 1934 – Poggio Mirteto 2010) stende la pasta cromatica, ottenuta mescolando tempera e olio, una tecnica antica che non assicura la levigata e lucida finitura dell’olio, ma piuttosto l’effetto ruvido e polveroso dell’affresco”.
Dante Maffia notava che “Qualsiasi soggetto nell’universo di Piccolo (Zagarise 1936) diventa occasione di dialogo col mondo. Egli pone il soggetto in una dimensione del tutto inedita e ne trae l’essenza del suo essere, in modo che possiamo incontrarlo e dialogarci, sentirlo creatura che vuole svelarci un segreto, che vuole accompagnarci fuori dal contesto puramente pittorico”.
Ida Mitrano rilevava che “Fantasia, gioco, verità, scienza. Roselli (Milano 1939) è qui, nell’incontro di queste componenti, che in lui non determinano disaccordo, perché la contraddizione diventa produttiva, generando mondi uguali dove tutto si ripete identico ogni giorno”.
Ennio Calabria, qui in veste di testimone del lavoro di un altro pittore, scriveva a Sebastiano Sanguigni (L’Aquila 1931 – Roma 2012) che “Nelle tue opere precedenti i corpi dialogavano con l’aria e l’aria li contaminava. L’aria è il mare della storia che si infiltra nei pori della materia delle cose, rubando e riportando memorie. In queste ultime opere è intervenuta una scissione evidente e forse drammatica”.
Andrea Romoli Barberini constatava che “Nelle opere di Tardia (Trapani 1938) segno e colore paiono ingaggiare un muto duello per la definizione di quelle forme che, specie nelle ultime opere, sembrano definirsi quasi sottintendendo i codici visivi di base, senza chiamarli direttamente in causa. Qui, linee, superfici e colori si generano reciprocamente”.

Data di ultima verifica: 18/05/17 12:21
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