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Baldo Diodato - Pedibus calcantibus

Data: da 21/09/17 a 21/10/17

Orario

Dal 21 settembre al 21 ottobre 2017
Mar-ven ore 15.00-20.00
Sab ore 11.00-13.00 / 15.00-19.30
Chiuso lunedì e festivi

Altri orari su appuntamento

Inaugurazione: giovedì 21 settembre alle ore 18.00

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via di Monserrato, 30
Zona: Rione Regola (Campo de' Fiori-Piazza Farnese) (Roma centro)

Informazioni

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Telefono: 06 68804621

Descrizione

La mostra, a cura di Daina Maja Titonel, presenta dodici lavori (un frottage e undici calchi di vario formato) di Baldo Diodato, artista a cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ha dedicato nel 2016 un'antologica curata da Achille Bonito Oliva.

"Pedibus calcantibus" è una locuzione latina usata, spesso scherzosamente, per indicare "A piedi, con le proprie gambe", ed evoca l'intenzione della mostra di condurre lo spettatore per le strade della Capitale in una passeggiata virtuale che si sviluppa da Piazza Montecitorio fino a Piazza del Collegio Romano, accompagnata da paesaggi urbani condensati al suolo.

Nella sua traduzione letterale "coi piedi che calcano il terreno", il titolo richiama al contempo l'azione per mezzo della quale Diodato ottiene il calco della pavimentazione romana, protagonista di questa serie di lavori realizzati tra il 2001 e il 2015, utilizzando fogli di alluminio adagiati in terra, che l'artista e il pubblico partecipante modellano in un calpestio collettivo e con colpi di martello. Roma con i suoi sanpietrini simbolo della città eterna, ci svela così le sue forme per mezzo di rilevazioni metalliche che ne catturano la pelle plurisecolare restituendola scultura.

"Dei sanpietrini non voglio solo l'immagine, voglio le tracce delle persone che ci sono passate e dei segni del tempo che li ha consumati, levigati. E' come se scolpissi il tempo registrando tutto ciò che in quello spazio è successo col trascorrere degli anni", osserva Diodato, che testimonia quelle tracce non solo con le stimmate geometriche dei sanpietrini dell'antica Roma, ma anche con colorate impronte di piedi che solcano i suoi calchi.

Grazie all'impronta, il modo più ancestrale di dar luogo ad una forma, si può ricostruire un passaggio che è stato fermato nel tempo e nella materia nel tentativo di eternare un gesto, una presenza; l'affermazione di un "Io collettivo" che ci lascia un segnale del suo passaggio. Storia, presente e futuro vengono a sovrapporsi in questi lavori.

Nota biografica
Baldo Diodato nasce a Napoli nel 1938. Si forma all'Accademia Albertina di Torino e all'Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove studia scultura con Emilio Greco e Augusto Perez.
La sua attività artistica inizia nei primi anni '60 con l'adesione al collettivo "Operativo Sud 64", che vede Achille Bonito Oliva come teorico del gruppo. Nel 1964 arriva il debutto con la mostra personale alla galleria "Numero" di Roma (poi replicata a Firenze e Milano nello stesso anno), dove espone esili sculture di figure umane composte da fil di ferro e stracci di stoffa, seguendo le tracce di Giacometti e Calder, oltre che gli stimoli accademici di Perez. Nel 1966 si trasferisce a New York, dove la scena artistica è straordinariamente attiva e ricca di stimoli. Il ritmo frenetico della metropoli e il flusso incessante di un'umanità varia catturano la sua attenzione. Nascono così le prime performances: Diodato ricopre strade, piazze e parchi di tela, registrando in un "frottage collettivo", il movimento costante dei passanti. Nel 1992 si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Prosegue la sua ricerca coniugando le radici europee con la venticinquennale partecipazione alle avanguardie newyorkesi.

Data di ultima verifica: 07/09/17 11:54
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