060608


Arcimboldo

Data: da 20/10/17 a 11/02/18

Orario

Dal 20 ottobre 2017 all' 11 febbraio 2018
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica ore 9.00 - 20.30
Venerdì e sabato ore 9.00 - 22.00
Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio

Aperto 24 e 31 dicembre ore 9.00-20.30
Aperto 26 dicembre e 6 gennaio ore 9.00-22.00

Ultimo ingresso sempre un'ora prima della chiusura

La mostra non rientra nella gratuità delle prime domeniche del mese

Ospitato in

Indirizzo

Indirizzo: Via delle Quattro Fontane, 13
Zona: Rione Trevi (Quirinale-Tritone-Barberini) (Roma centro)
Presso Palazzo Barberini

Informazioni

Intero: € 15,00 (audioguida inclusa) prevendita € 2,00)

Ridotto: € 13,00 (audioguida inclusa) prevendita € 2,00)
giovani dai 18 ai 25 anni (under26) con documento e/o tesserino universitario; insegnanti delle scuole primarie di primo e secondo grado e secondarie; forze dell’ordine; visitatori con invalidità (accompagnatore gratuito in caso di necessità); Tutti gli individuali ogni prima domenica del mese

Con il biglietto di ingresso al Museo (Intero 12 € - Ridotto 6 €) l’ingresso alla mostra è ridotto a € 10,00 audioguida inclusa.

Gruppi: € 13,00 (prevendita € 2,00 per persona)
Per gruppi di min 15 max 25 persone (tolleranza fino a 29), dal martedì al venerdì con prenotazione obbligatoria, esclusi festivi.

Gruppi Weekend: € 15,00 (prevendita € 2,00 per persona)
Per gruppi di min 15 max 25 persone nei giorni di sabato domenica e festivi, con prenotazione obbligatoria.

Gruppi Scuole: € 0,00 (prevendita € 2,00 per persona)
Dal martedì al venerdì. Minimo 15 massimo 25 (tolleranza fino a 29), scuole di ogni ordine e grado.

Gratuito (audioguida inclusa):
giovani under18; guide turistiche con tesserino; possessori tessera ICOM; personale MiBACT; Accompagnatore invalidi; Giornalisti accreditati; 1 accompagnatore per gruppo; 2 accompagnatori adulti per classe.

Biglietto open (salta la fila con il biglietto a data aperta): € 20,00 (prevendita € 2,00 per persona)
Validito fino al 28 gennaio.

Contatti

Telefono: +39 06 81100257 (lun-sab 8.00-18.30) info e prenotazioni
Fax: .
Acquisto online: www.vivaticket.it
Hashtag: #arcimboldoroma #PalazzoBarberini

Descrizione

Per la prima volta a Roma è possibile ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti, di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) meglio noto come Arcimboldo, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano. Un’occasione eccezionale, anche per la difficoltà di ottenere i prestiti delle sue opere, che spiega la rarità delle esposizioni dedicate a questo artista.

La mostra è a cura di Sylvia Ferino Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pittura al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Formatosi alla bottega del padre, nell’ambito dei seguaci di Leonardo da Vinci, Arcimboldo, pittore, ma anche poeta e filosofo, è celebre soprattutto per le famose “teste composte” di frutti e fiori. Grazie alle sue “bizzarrie” e alle sue “pitture ridicole”, è stato uno dei protagonisti della cultura manierista internazionale, esponente di una corrente artistica, scientifica, filosofica e umanistica lontana da quella classicheggiante della Roma dell’epoca. Apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, Arcimboldo guadagnò persino il titolo nobiliare, rarissimo per gli artisti, di “Conte Palatino”.
Riscoperto negli anni Trenta del Novecento, l’artista venne considerato il più importante antesignano del Dadaismo e del Surrealismo.

Esposte al pubblico circa un centinaio di opere: i capolavori più noti di Arcimboldo – dalle Stagioni agli Elementi, dal Giurista a Priapo (Ortolano) al Cuoco –  i ritratti, l’arazzo di Como e le vetrate del Duomo di Milano, i suoi preziosissimi disegni acquerellati per le feste di corte, in dialogo con dipinti e copie arcimboldesche, oltre a una serie di oggetti delle famosissime Wunderkammern imperiali, delle botteghe numismatiche e di arti applicate, milanesi e non, fino a disegni di erbari, frutta, animali, di cui all’epoca si faceva gran studio al fine di incrementare serre, serragli e giardini ma, anche e soprattutto, la conoscenza scientifica.

La mostra articolata in sei sezioni, si apre con una sala introduttiva che mostra il celeberrimo Autoritratto cartaceo, dove Arcimboldo si presenta come scienziato, filosofo e inventore, nell’ambiente dei letterati e degli umanisti milanesi (Giovanni Paolo Lomazzo, Paolo Morigia, Gregorio Comanini), che furono promotori e diffusori della fama dell’artista. L’ambiente milanese, prima sezione della mostra, raccoglie una serie di opere religiose di artisti, piú o meno suoi contemporanei, fra i quali alcuni Leonardeschi come Cesare da Sesto, in dialogo oppositivo con le personificazioni delle stagioni Estate, Inverno. Molte anche le opere di arte applicata (cristalli, armature, arazzi e vetrate, queste ultime su disegno di Arcimboldo) a testimoniare una città che in quegli anni era uno dei massimi centri di produzione di oggetti di lusso.

Si prosegue poi con la sezione A corte tra Vienna e Praga, periodo in cui l’artista divenne il ritrattista della corte asburgica: il ritratto dell’Arciduchessa Anna, figlia dell’imperatore Massimiliano II, testimonia la sua abilità nel cogliere le personalità dei soggetti, tramite effetti luministici e accortezze compositive. In mostra anche gli studi per le feste e le manifestazioni di corte da lui ideate. Tra le opere più significative, realizzate durante il periodo viennese, altre personificazioni delle stagioni Primavera, Estate, Autunno, Inverno in dialogo con gli Elementi: Acqua, Aria, Fuoco, Terra, quest’ultima mai vista nelle esposizioni degli ultimi venti anni.

Un capitolo a parte è riservato agli Studi naturalistici e Wunderkammer, nella terza sezione, di cui i sovrani asburgici si fecero promotori, alla ricerca di pezzi da collezione per impreziosire le loro Wunderkammern: molti oggetti, considerati “meraviglie della natura”, come zanne, coralli, oggetti curiosi, e alcuni dipinti raffiguranti gli “irsuti” (uomini ipertricotici che venivano portati di corte in corte come divertissement e intrattenimento). Notevole il Ritratto di Antonietta Gonzalez di Lavinia Fontana.
Si passa poi alle cosiddette Teste reversibili, immagini di nature morte, di raffinata ambiguità visiva, che, ruotate di 180 gradi, assumono una conformazione del tutto diversa (L’Ortolano e Il Cuoco), in rapporto con il nascente genere della Natura morta, che si andava affermando nella Milano di fine Cinquecento - inizio Seicento.

La quinta sezione, Il bel composto, mostra veri e propri paradossi iconici e analizza il metodo del composito in vari contesti culturali: busti che a un primo sguardo appaiono del tutto naturali, ma che in realtà sono costruiti attraverso il sapiente incastro logico di forme diverse, naturali o artificiali.
Conclude l’esposizione la sezione Pitture “ridicole”: Arcimboldo fu un maestro del gioco e dell’ironia, proseguendo la tradizione leonardesca e lombarda della caricatura, come nelle personificazioni dei mestieri. In mostra capolavori come Il Giurista e Il Bibliotecario.

Le teste composte e quelle “reversibili” suscitano inevitabilmente sorpresa e stupore, costringendo chi le osserva a studiarle con grande attenzione: guardando la testa da lontano l’osservatore ne coglie la forma complessiva, spesso mostruosa. Solo quando si avvicina inizia a notare la resa accurata dei singoli oggetti che la compongono. Ognuno di essi – fiori, frutti, pesci, animali vari, ferri per caminetto, segnalibri, fasci di fogli, cannoni – contribuisce al significato della rappresentazione, che si tratti della caricatura di un individuo o dell’allegoria di una professione, di una stagione, di un elemento naturale, di una testa “reversibile” o di una natura morta. Ognuno di questi oggetti si intreccia o si sovrappone, gareggiando con gli altri per ottenere un ruolo preciso all’interno del dipinto e accentuarne l’impatto complessivo.

Un volume, edito da Skira, accompagna ed esplica attraverso scritti della curatrice e di Giacomo Berra, Andreas Beyer, Giuseppe Olmi, Lucia Tongiorgi Tomasi, Shinsuke Watanabe, i temi trattati dall’esposizione.

La mostra è organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e da MondoMostre Skira.

Data di ultima verifica: 20/12/17 15:29
©2007 - Roma Versione classica