060608


All’Ombra delle Piramidi. La mastaba del dignitario Nefer

Data: da 30/12/16 a 17/09/17

Orario

Dal 30 dicembre 2016 prorogata fino al 17 settembre 2017

Fino al 31 maggio:
da martedì a domenica ore 10.00 - 16.00
Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 maggio
Ultimo ingresso ore 15.30

Dal 01 giugno al 17 settembre: 
da martedì a domenica ore 13.00 - 19.00
Chiuso lunedì
Ultimo ingresso ore 18.30

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II, 166a
Zona: Rione Parione (Navona-Campo de' Fiori) (Roma centro)
Ingresso disabili: Vicolo dell'Aquila
Zona: Rione Parione (Navona-Campo de' Fiori) (Roma centro)
Suonare il campanello

Informazioni

ingresso libero

Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Contatti

Telefono: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Descrizione

Il preziosissimo rilievo funerario del dignitario Nefer, databile al regno del faraone Cheope: una ricostruzione 1:1 della struttura della cappella funeraria e una ricchissima documentazione grafica, fotografica e multimediale per descriverne lo spazio interno.
Mostra prorogata fino al 17 settembre 2017

Il Museo Barracco conserva la preziosa “stele della falsa porta” del dignitario Nefer, vissuto in Egitto ai tempi della IV Dinastia (2575-2465 a.C.), quella dei grandi faraoni costruttori delle piramidi. Visto il suo alto incarico a corte - era il soprintendente di tutti gli scribi del re, il soprintendente dei magazzini delle provviste e della “casa delle armi”- Nefer ebbe l’onore di essere sepolto in una màstaba del cimitero reale ai piedi della grande piramide di Cheope. Le màstabe (dalla parola araba che significa “panca”) sono edifici funerari caratteristici delle prime dinastie della civiltà egizia: si tratta di monumenti troncopiramidali a struttura piena,  destinati ad accogliere il pozzo funerario che metteva in comunicazione l’area esterna con la camera sepolcrale sotterranea che ospitava il sarcofago del defunto ed il suo corredo.

Nefer aggiunse alla struttura della tomba una piccola cappella funeraria, rivestita di rilievi, che è stata ricostruita al Museo Barracco nelle sue dimensioni originali. I rilievi della tomba dispersi in diversi musei europei e americani (Parigi, Louvre; Copenhagen, Ny Carlsberg Glyptotek; Museo di Birmingham,  University of Pennsylvania Museum di Philadelphia; Museum of Fine Arts di Boston) sono riprodotti per immagini all’interno della cappella funeraria ricostruita in modo da restituire l’immagine generale di una tomba egizia del  3° millennio avanti Cristo.
La mostra prevede la ricostruzione in dimensioni 1:1 - nella loggia esterna al primo piano del Museo -  della cappella funeraria di Nefer con slides retroilluminate che riproducono nella sua completezza la decorazione a rilievo al suo interno.

La stele del Museo Barracco fu acquistata da Giovanni Barracco a un’asta a Parigi nel 1868: si vendevano in quell’occasione le opere della collezione di Napoléon-Joseph-Charles-Paul Bonaparte, detto Plon Plon, figlio del fratello minore di Napoleone I. Il principe aveva progettato, per il 1858, un viaggio in Egitto, sulle orme della spedizione napoleonica del 1798-1801. Per accogliere degnamente un ospite  così illustre il governatore  d’Egitto, Said Pacha,  decise di organizzare preventivamente una serie di campagne di scavo in modo che il principe potesse provare il piacere della “scoperta” dei tesori archeologici dell’ Egitto faraonico che emergevano, come per incanto, dalla sabbia del deserto.
Per preparare questa  messa in scena venne convocato in Egitto il famoso egittologo Auguste Mariette, allora conservatore aggiunto delle antichità egizie del Louvre. Mariette giunse in Egitto nel 1857 e, in un breve lasso di tempo, riuscì ad aprire fino a 35 cantieri di scavo dirigendo personalmente gli scavi e controllando attivamente tutte le importanti scoperte che avvenivano nei diversi luoghi. La messe dei ritrovamenti emersa da quelle esplorazioni fu impressionante, sia per qualità che per quantità.
Il viaggio fu annullato, ma il principe ricevette in omaggio una serie di opere egizie, tra cui spiccava la stele di Nefer.  Plon Plon conservava queste opere all’interno della sua sontuosa Maison Pompéienne, fatta costruire a Parigi su ispirazione di una domus di Pompei. In un momento di difficoltà politica le prince Napoléon vendette casa e collezione. La stele di Nefer  divenne il primo pezzo della raccolta di Giovanni Barracco.

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