060608


I Venerdì del MuCiv

Data: da 14/06/19 a 28/06/19

Orario

Dal 14 al 28 giugno 2019

I Venerdì del MuCiv si svolgono con cadenza settimanale dalle ore 16.30 alle 18.30
Sono previsti anche incontri con orari diversi che vengono segnalati nel calendario del sito ufficiale

Per le famiglie sono previste attività in contemporanea per i bambini e i ragazzi in collaborazione con Aditum Cultura.

Ospitato in

Indirizzi

Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 14
Zona: Quartiere Europa EUR (Roma sud)
Palazzo delle Scienze
Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 8
Zona: Quartiere Europa EUR (Roma sud)
Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari

Informazioni

Per le attività in contemporanea previste per i bambini e i ragazzi contattare Aditum Cultura
dal lunedì al venerdì, 10.00-14.00, tel. 391 328 3400 – 06 54952 243.
Costo. 5,00 € a persona.

Fino a giugno 2019 gli eventi sono a ingresso gratuito.

Modalità di partecipazione: Ingresso gratuito

Contatti

Descrizione

I Venerdì del Museo delle Civiltà

Gli incontri di giugno

14 giugno - Conferenza ore 16.30
Incontro con Mario Mineo e Alessandra Serges Festa Europea dell'Archeologia: la ricerca archeologica in museo tra depositi, collezioni e archivi storici.
Laboratorio di paletnologia e Sala conferenze del Museo delle Civiltà

Quando pensiamo all'archeologia il nostro pensiero corre subito a scavi e ricerche sul campo. Ma cosa accade dopo? Cosa accade quando i manufatti si trovano in museo? L'incontro odierno ci vuole accompagnare a scoprire il fascino della ricerca archeologica in museo, a partire dalle collezioni ottocentesche fino ad arrivare agli scavi più attuali, per comprendere il lavoro di studio che sta alle spalle dell'esposizione museale, dalla più piccola vetrina, alla più strabiliante esposizione.

21 giugno - Conferenza ore 16.30
Incontro con Filippo Maria Gambari La prima scienza delle note, tra gli Etruschi, Pitagora e i Celti.
Sala conferenze del Museo delle Civiltà

Come nasce la musica? È davvero una scoperta casuale che si origina da percussioni e strumenti idiofoni o fin dai primordi esperisce dei tentativi di misurazione delle distanze tonali? È possibile che un flauto in osso realizzato dall’Uomo di Neanderthal in Slovenia ricostruisse già empiricamente nelle scelte delle distanze tra i fori un tentativo pur molto approssimativo di apprezzare degli intervalli tonali fissi per modulare una qualche melodia, derivata inizialmente dall’imitazione degli effetti canori? E quando nascono gli accordi e la ricerca armonica? Partendo da simili interrogativi si potrà arrivare ad approfondire l’utilizzo delle prime arpe preistoriche diffuse fin dall’età del Rame nel Mediterraneo per analizzare il rapporto matematico tra la lunghezza delle corde e la misura degli intervalli tonali, alla definizione pitagorica del tono come unità di misura corrispondente alla distanza tra l’intervallo di quarta e l’intervallo di quinta (cioè tra fa e sol, se si parte dal do), sulla base di calcoli geometrici e matematici.
Si potrà continuare verificando la diffusione dalle corti dei principi dell’Etruria Padana presso le popolazioni celtiche cisalpine e transalpine dell’arpa “celtica”. Insomma si cercherà di indagare un mondo insospettato ma molto precoce, che precede lungamente l’invenzione della notazione musicale sul tetragramma da parte di Guido d’Arezzo a Pomposa intorno all’anno 1000.
Si potrà seguire così la nascita ed il primo sviluppo primordiale della musica lungo due binari paralleli, quello dell’armonia costruita su proporzioni e rapporti matematici e quello della costruzione istintiva ed artistica del “rapimento” musicale, ben accostati da Dante nel canto XIV del Paradiso: E come giga e arpa, in tempra tesa / di molte corde, fa dolce tintinno / a tal da cui la nota non è intesa, / così da' lumi che lì m'apparinno / s'accogliea per la croce una melode /che mi rapiva, sanza intender l'inno.

28 giugno - Conferenza ore 16.30
Incontro con magistrati, esperti e storici condotto da Gaspare Baggieri Storia della prostituzione e della legislazione medica in ordine alle malattie veneree e sifilopatiche.
Sala conferenze del Museo delle Civiltà.

Data di ultima verifica: 13/06/19 10:02
©2007 - Roma Versione classica