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Teatro di Marcello

Tipologia: Monumenti

Indirizzo

Indirizzo: Via del Teatro di Marcello
Zona: Rione Ripa (Circo Massimo-Bocca Verità-Aventino) (Roma centro)

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Orario

L'edificio è visibile solo dall'esterno

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Descrizione

Storia
Il teatro, cominciato da Cesare e completato da Augusto ( 27 a.C.-14 d.C.) già nel 17 a.C., quando vi si svolsero i Ludi Saeculares, fu dedicato nel 13 o nell’11 a.C. alla memoria di Marcello, nipote ed erede dell’imperatore morto prematuramente. L’edificio sorse nel luogo dove venivano svolti già in precedenza spettacoli teatrali, con strutture mobili di legno  che occupavanouna parte del lato curvo del Circo Flaminio. Si conosce un successivo restauro dovuto a Vespasiano, limitato alla scena e da Alessandro Severo. Nel XIII secolo il teatro fu trasformato in fortezza e nel Cinquecento in palazzo signorile dalla famiglia Savelli. L’edificio, opera di Baldassarre Peruzzi, fu acquistato nel Settecento dagli Orsini. Negli anni 1926-1932 la parte inferiore, corrispondente alle strutture romane, fu acquistata dal Comune di Roma, liberata dagli edifice che vi si erano addossati e restaurata.

Struttura
L’edificio è l’unico dei tre teatri stabili di Roma (insieme al Teatro di Pompeo e al Teatro di Balbo) del quale si conserva gran parte della facciata esterna. Questa era tutta in travertino e presentava in origine 41 arcate inquadrate da pilastri con semicolonne, doriche quelle del piano inferiore, ioniche quelle del piano superior. Il terzo piano, ora del tutto perduto, presentava un attico chiuso con lesene corinzie. Sulle chiavi degli archi erano grandi maschere teatrali in marmo; l’altezza complessiva dell’edificio doveva essere di circa 33 metri, mentre la capacità della cavea (di 130 metri di diametro) era di 15.000 spettatori, potendo arrivare a 20.000 in condizioni particolari, come riportano anche i Cataloghi Regionari. Oltre l’orchestra era la scena, di modesta profondità, con prospetto probabilmente rettilineo, decorata da colonne e statue di marmi bianchi e colorati, fiancheggiata dalle due aule o parasceni a triplice navata. Dietro la scena era una grande esedra, al centro della quale erano i due tempietti (della Pietà e, forse, di Diana) precedenti alla costruzione del teatro e inglobati in esso, rappresentati anche nella Forma Urbis Severiana. Il teatro, probabilmente ancora in funzione nel IV secolo d.C., era coperto da un velario. Le fonti riportano inoltre che vi erano 36 vasi bronzei per facilitare l’acustica.

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