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Questa porta, in origine, era la monumentalizzazione dell'Acquedotto Claudio. Fu inclusa dall'imperatore Aureliano nel 272 d.C. nelle Mura Aureliane. Presenta una poderosa architettura in opus quadratum di travertino; i due fornici sono fiancheggiati da edicole con semicolonne corinzie aperte da archi minori e sormontati da un attico. Qui, sul fronte di piazzale Labicano sono scolpite le iscrizioni di Claudio e dei restauratori degli acquedotti, gli imperatori Vespasiano e Tito.

A ridosso di Porta Maggiore è visibile il Sepolcro di Marco Virgilio Eurisace.